Gatto British Shorthair: carattere, cosa mangia e come prendersene cura?

Il British Shorthair è un gatto molto affettuoso e giocherellone, ma anche docile e pacato. Scopri come prendertene cura con i nostri consigli!
Cosa trovi in questo post:
gatto british shorthair

Il British Shorthair è il discendente odierno dei gatti che vennero portati in Gran Bretagna dagli antichi Romani, e che furono successivamente incrociati con i gatti selvatici nativi. Questa razza, infatti, visse per secoli allo stato selvatico, e non venne riconosciuta o allevata dall’uomo sino al XIX secolo.

Essendo il Regno Unito un’isola, i secoli di isolamento geografico hanno svolto un ruolo determinante nel mantenimento di molte delle caratteristiche che ancora oggi si ritrovano nei gatti di questa razza, considerata la più diffusa in Inghilterra.

Quanto diventa grande un British Shorthair?

Il British Shorthair è un gatto di taglia medio-grande: i maschi adulti possono arrivare a pesare fino a 7 kg e presentano un corpo piuttosto massiccio, con spalle ampie e torace e fianchi ben sviluppati. Le femmine, invece, sono un po’ più piccole, arrivando in media ad un massimo di 5 kg.

La testa è rotonda, ampia e con guance piene. Il naso è largo, corto e diritto. Le orecchie sono larghe alla base e piuttosto arrotondate in punta, caratteristica che lo contraddistingue rispetto a tutte le altre razze di gatto. La coda, infine, parte spessa e tende ad assottigliarsi verso la punta.

Questa razza gode, in linea generale, di una buona salute e, se curato in maniera adeguata, il tuo British Shorthair può farti compagnia a lungo, con un’aspettativa di vita che si attesta intorno ai 15 anni.

Un po’ di storia

La prima apparizione pubblica del British Shorthair risale al 1871, quando la razza fu presentata ufficialmente alla mostra felina organizzata all’interno del Crystal Palace di Londra. Il nome con cui ancora oggi lo chiamiamo gli venne attribuito proprio in questa occasione, vista sia la provenienza che la lunghezza del pelo.

La razza attuale è il risultato di una serie di incroci fatti a partire dagli anni ’40 del secolo scorso con gatti Persiani e gatti Certosini. La volontà degli allevatori, nel momento in cui hanno deciso di unire queste altre due razze a quella già presente, era quella di creare un gatto dall’aspetto più robusto e, allo stesso tempo, di selezionarne delle varianti a pelo medio-lungo, che prendono il nome di British Longhair e Highlander.

Colore del pelo

Spesso si pensa che questa razza presenti una sola variante di colore, quella indicata come grigio-bluastra. In realtà, il British Shorthair, si può presentare in diverse tonalità di colore, sebbene non tutte vengano riconosciute ufficialmente, e quindi presentate nelle mostre feline.
Ecco alcune delle tonalità più apprezzate e diffuse del manto di questo splendido gatto:

  • Blu: ottenuta incrociando i British Shorthair con i Russian Blues, questa variante di colore è sicuramente la più nota quando si parla di questa razza, ed esiste grazie a una mutazione di un gene che causa una diluizione del pigmento nero nel pelo del gatto.
  • Bianco: anche in questo caso, la colorazione bianca del manto si deve a una mutazione che impedisce al soggetto di produrre la melanina, responsabile della pigmentazione del pelo. Il British Shorthair bianco è un gatto particolarmente ricercato e apprezzato dagli allevatori e dagli appassionati, in quanto estremamente raro e particolare.
  • Nero, Cioccolato e Lilac: molto meno note e diffuse rispetto alle precedenti, queste tre colorazioni sono comunque degne di nota e sempre più apprezzate, in quanto ottenute solo recentemente tramite incroci con altre razze, come ad esempio i Persiani color cioccolato.

Molto apprezzate sono inoltre le varianti Tabby (tigrato), Silver Shaded (argentato) e Chinchilla. Il British Shorthair Tabby è stato infatti scelto come testimonial da una famosa marca di alimenti per gatti, la Whiskas.

Il carattere del maschio e della femmina

Non esistono differenze troppo rilevanti in termini di carattere tra maschi e femmine di questa razza. In generale, il British Shorthair è un gatto molto affettuoso e giocherellone, ma anche docile e pacato, soprattutto raggiunta l’età adulta.

Può sicuramente essere un gatto adatto a famiglie con bambini, e riesce a convivere serenamente anche in contesti in cui sono presenti altri animali. Apprezza molto lo stare in famiglia, ma se ti verranno a trovare degli amici dovrai dargli del tempo per abituarsi ai nuovi arrivati. Chiedi ai tuoi amici di avvicinarsi lentamente e di evitare movimenti bruschi, e vedrai che il tuo bellissimo British sarà lì a farsi coccolare in men che non si dica.

Quante ore dorme un British Shorthair?

La sua stazza porta questo gatto ad essere decisamente meno attivo rispetto ad altre razze, di fatti, una volta diventati adulti, i British Shorthair possono dormire anche fino a 12 ore al giorno.

Come prendersi cura del British Shorthair?

Se vivi in appartamento, questo gatto vi si adatterà facilmente e in poco tempo, a patto però che tu gli fornisca un ambiente ricco di stimoli, come ad esempio giochi o tiragraffi su cui possa arrampicarsi e nascondersi.

Malattie

È importante tenere sotto controllo il peso del tuo British Shorthair poiché, essendo un gatto di costituzione robusta, un peso eccessivo comporterebbe sovraccarico sulle articolazioni che, a lungo andare, gli potrebbero provocare dolore.

Alcuni soggetti potrebbero inoltre soffrire di:

  • Cardiomiopatia ipertrofica
  • Emofilia B
  • Malattia renale policistica

Queste patologie sono in genere di tipo ereditario. La malattia renale policistica può essere diagnosticata già a partire dalla decima settimana di vita, mentre le altre purtroppo si scoprono soltanto in età avanzata.

Quanto costa un British Shorthair?

La forbice di prezzo va dai 400 euro ai 1000 euro. I prezzi possono variare a seconda dell’allevamento a cui ti rivolgi e soprattutto dalla genealogia del soggetto. Se i genitori del gattino da te individuato presentano infatti un’ottima discendenza e hanno vinto anche premi a delle esposizioni, la richiesta può superare anche i 1000 euro.

Dove acquistare il tuo British Shorthair?

È importante rivolgerti all’allevatore giusto. I bravi allevatori sono quelli che sottopongono i propri gatti a regolari visite veterinarie e che selezionano solo ed esclusivamente gatti che non presentino malattie genetiche di rilevante importanza.

Affidati quindi sempre ad allevatori professionisti, che effettuano un’attenta selezione sui soggetti da accoppiare secondo criteri scientifici e che, soprattutto, non vendono mai i gattini prima della 14-16 settimana di vita, perché fino a questa età i micetti devono rimanere con la mamma e con i fratellini, per poter imparare tutto quello che gli servirà per una vita all’insegna dell’equilibrio e della salute fisica e psichica con la sua nuova famiglia.

Cosa mangia il gatto British?

L’alimentazione ideale del gatto British Shorthair deve prevedere l’assunzione di proteine di alta qualità, che potrai trovare sia sotto forma di crocchette che in bustine o scatolette di umido.

Il British è caratterizzato da una mascella corta, ed è pertanto importante che tu scelga crocchette pensate appositamente per lui, e che siano studiate per facilitarne l’assunzione e stimolare la masticazione. Per mantenere il pelo lucido, morbido e sano, ti consigliamo di integrare la sua alimentazione con degli olii pregiati di pesce e con degli integratori per la salvaguardia delle cartilagini.

Come spazzolare un British Shorthair

Il pelo del British Shorthair non richiede particolari attenzioni, se non quella di essere spazzolato almeno una volta a settimana con una spazzola oppure un pettine specifici. Durante il periodo della muta, però, sarebbe preferibile spazzolarlo più volte, per eliminare il sottopelo in eccesso.

È necessario, inoltre, abituare fin da piccolo il tuo British ad essere spazzolato, onde evitare che si possa stressare eccessivamente alla sola vista della spazzola.

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